LA FINE DELLA TELEVISIONE

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La televisione sta per scomparire sotto i nostri occhi, ma non ce ne siamo ancora accorti. Tramonta in un oceano di schermi, terminali, reti, portatili

Descrizione

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La televisione è dovunque e da nessuna parte. Entriamo in un mondo di immagini onnipresenti e di un medium assente. Sempre più immagini e sempre meno televisione. Stiamo andando verso una società senza televisione, che non scompare come tecnologia, ma in quanto medium e strumento di focalizzazione delle società moderne, quella che ad esempio aveva raccolto.
La televisione sta per scomparire sotto i nostri occhi, ma non ce ne siamo ancora accorti. Tramonta in un oceano di schermi, terminali, reti, portatili. Esplode in bouquet di programmi, si frantuma in canali ultratematici, si disarticola in video à la carte; si “confeziona” in servizio push su terminali mobili; si carica su internet; si podcasta su i-Pod; si individualizza in blog e invlog.o gli abitanti della Terra il 20 luglio 1969, di fronte ai primi passi di Armstrong sulla Luna, o quella che riunisce ogni sera decine di milioni di spettatori davanti al telegiornale delle 20.

[…]

 

Le Monde

«Vent’anni fa Jean-Louis Missika scrisse insieme a Dominique Wolton un saggio che fece molto scalpore La folle du logis, la télévision dans les sociétés démocratiques. Oggi ritorna con un nuovo libro, di minori dimensioni, ma non per questo meno denso e stimolante, in cui misura il cammino percorso dal mezzo televisivo e ne fa un bilancio. La televisione sta per scomparire, avendo disincantato il suo pubblico, con un’offerta troppo numerosa e atomizzata che dà il colpo di grazia non solo al concetto di rete, ma anche al modello di comunicazione politica che ha finora alimentato la vita democratica.»

 

L’Express

 «Con l’avvento dell’era digitale, la vita politica subirà delle profonde trasformazioni perché – come scrive Missika in questo libro per alcuni aspetti inquietante – l’informazione televisiva sarà separata dallo spazio pubblico e non potrà più organizzare il dibattito dei cittadini. L’arte della discussione per decidere liberamente insieme il destino collettivo sarà sostituita da un immenso zapping. Che cosa ne sarà allora della democrazia?»

 

L’Avvenire
«In questo suo ultimo saggio dal titolo provocatorio, il sociologo francese Jean- Louis Missika afferma che il potere della tv di influenzare la vita degli spettatori è destinato a ridursi. Infatti sta avvenendo il passaggio del medium come aren
a pubblica a un insieme di “spazi mediatici” privati, e il servizio televisivo pubblico sarà sempre più fuori fase rispetto alla società.»

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