SPOT BABILONIA
€18,08
Spot babilonia, basandosi su una eccezionale documentazione, percorre trent’anni di storia televisiva italiana: da Carosello ai commercial berlusconiani, evidenziando un periodo che coincide con le fortune della pubblicità. È un libro di immagini, spesso inedite, che racconta in modo divertente e brillante il “dietro le quinte” di spot memorabili, la storia di chi la pubblicità l’ha abbandonata quasi subito, come Eduardo De Filippo e Vittorio Gassmann, e di chi ha lasciato perdere al primo provino, come Alberto Sordi.
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Spot babilonia, basandosi su una eccezionale documentazione, percorre trent’anni di storia televisiva italiana: da Carosello ai commercial berlusconiani, evidenziando un periodo che coincide con le fortune della pubblicità. È un libro di immagini, spesso inedite, che racconta in modo divertente e brillante il “dietro le quinte” di spot memorabili, la storia di chi la pubblicità l’ha abbandonata quasi subito, come Eduardo De Filippo e Vittorio Gassmann, e di chi ha lasciato perdere al primo provino, come Alberto Sordi.
Ci svela come e quando la Brillantina Linetti ha deciso di “uccidere” il suo ispettore Rock, fino ai più recenti commercial di Beppe Grillo per Yomo.
Per definizione il testimonial è un semplice consumatore che si fa garante della bontà del prodotto. Ma la pubblicità ci ha fatto assistere a un nuovo continuo scambio tra le merci e il testimonial-divo che offre la sua immagine al prodotto.
Così questo è il primo libro che racconta i meccanismi della dissoluzione pubblicitaria del divo.
I protagonisti di Spot babilonia sono attori, cantanti, presentatori, sportivi, star e starlette che hanno intrapreso un grande gioco con il consumatore: testimonial e spettatore incrociano il loro sguardo in una pagina patinata di rivista o in uno spot e, per non annullarsi a vicenda, i primi mettendo a repentaglio la loro seduttività arcaica, i secondi, rifiutando il banale scambio di identità, rimandano lo scontro al possesso dell’oggetto, della marca, all’atto di acquisto. È questo il senso pubblicitario dell’operazione testimonial. Operazione spesso contestata, perché ritenuta non innovativa, non creativa; in parte è vero, ne siamo certi, anche se non sono ancora emerse estetiche capaci di trasgredire, superare, infrangere le forme della comunicazione con altrettanta potenza del linguaggio divistico.
copertina di Armando Testa
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